Sentiamo oggi il parere di Maria Cristina Galizzi, Assessore alle Politiche Sociali e Culturali di Brusaporto.
Gentile Assessore Galizzi, che cosa l’ha portata a decidere di candidarsi come Assessore alla Cultura?
[Galizzi]
La possibilità di potermi occupare del settore culturale mi ha dato uno stimolo in più in vista della mia candidatura di due anni fa. Certo, l’area della cultura in realtà piccole ha inevitabilmente dei limiti, ma facendo rete con il territorio si può dar vita a progetti ambiziosi e che appunto possono generare relazioni anche fuori dal confine comunale. In un anno particolare come quello vissuto, il 2020, la cultura ha subito un colpo disastroso ma, seppur con fatica, si intravede una svolta. Mai come oggi abbiamo capito quanto coltivare i nostri interessi e allenare la nostra mente sia fondamentale per il nostro benessere e per la nostra vita sociale.
- In un contesto “di paese”, che cosa si intende con “cultura”?
[Galizzi]
Non è facile declinare l’idea di cultura in un paese, soprattutto in quelli più piccoli. L’idea vincente sicuramente è quella di proporre iniziative diverse tra loro, che possano abbracciare più espressioni culturali. Lo scambio genera nuove idee ed è importante non porsi limiti nel proporre iniziative.
- Quello culturale è stato uno dei settori più colpiti da questo anno di pandemia. La cultura può ripartire dalle biblioteche?
[Galizzi]
Le biblioteche devono essere il luogo della ripartenza del settore, il luogo dove dar vita a iniziative rivolte a tutte le fasce d’età e dove possono essere avviati nuovi servizi. La chiusura delle biblioteche si è fatta sentire, anche se spesso non facciamo caso se la biblioteca del nostro paese è aperta o chiusa, sappiamo che c’è. Sono nati nuovi servizi, anche la telefonata in biblioteca nel periodo della chiusura e del confinamento si è trasformato in un momento di normalità e di relazione.
- Il ruolo delle biblioteche oggi e in futuro. Che cosa si immagina possa diventare la biblioteca?
[Galizzi]
Mi immagino una biblioteca sempre più aperta, che possa rispondere agli interessi di un numero sempre maggiore di utenti. Un luogo dove i più piccoli possano imparare.
- Che cosa ne pensa della biblioteca “social”? A suo parere l’avvento di Internet ha penalizzato le biblioteche?
[Galizzi]
Spesso diciamo che il profumo delle pagine che voltiamo è impagabile. Questo è vero, ma Internet non ha ridotto ma anzi ampliato l’accesso a materiale e documenti. È necessario saper far convivere queste due modalità di accesso al materiale. Nei mesi dell’isolamento tuttavia Internet è stato un mezzo fondamentale, dalla didattica a distanza al telelavoro. Anche il materiale bibliotecario ha aiutato a trascorrere il tempo del confinamento.
- Ha a disposizione un fondo infinito per tutto il settore culturale. Tre idee.
[Galizzi]
Una residenza artistica. Acquisto di dispositivi per facilitare l’accesso a tutti al materiale multimediale. Arredamento per creare spazi di lettura per fasce d’età.
- Descriva la sua Biblioteca ideale con 3 aggettivi.
Inclusiva, accessibile, accogliente.
- Perchè partecipare alla Summer School Amministratori?
[Galizzi]
Immagino la summer school come un luogo dove far circolare idee, buone pratiche e innovazione, un contesto nuovo e fresco che possa dare spunti per rilanciare temi che spesso si trascurano perché non considerati prioritari.
Grazie.
Intervista a cura di Floriana Minacapilli, Bibliotecaria, Biblioteca Comunale di Brusaporto