Gabriele Giudici è il giovanissimo assessore del Comune di Ciserano (BG). Venticinque anni, già al secondo mandato, ha le idee ben chiare su cosa rappresenti oggi la biblioteca per il suo assessorato e cosa potrebbe essere in futuro.
- Prima di parlare della biblioteca, una breve presentazione del Comune di Ciserano.
[Gabriele Giudici]
Ciserano è un comune della provincia bergamasca di circa 5.500 abitanti. E’ una comunità meravigliosa che può contare su tanti servizi attivi nel nostro Comune, ma anche di quelli nei comuni vicini grazie alla sua posizione geografica. Ciserano è riuscita a coniugare l’aspetto industriale molto presente nel comune, con quello più naturalistico e rurale, potendo contare su una vasta zona di campagna che lo circonda.
- Della biblioteca, invece, cosa può dirci? Che ruolo ha oggi e quale ruolo potrebbe avere in futuro?
[Gabriele Giudici]
Oggi la biblioteca è un luogo di aggregazione, principale centro di fruizione della cultura. E’ una biblioteca viva e vissuta, su cui puntiamo molto. Abbiamo in programma una riqualificazione degli spazi del centro civico, che sarà arricchito di spazi verdi. E’ uno spazio vissuto dalle persone, con gruppi di cittadini legati alla biblioteca. Fino alla pandemia, avevamo anche uno spazio studio autogestito dagli studenti. Organizziamo anche un Festival del libro, che solitamente si tiene a settembre, con autori del territorio bergamasco. In un futuro, spero non troppo distante, mi piacerebbe ampliare questo festival, allargando la partecipazione non solo ad autori locali, ma invitare anche qualche grande nome. Un altro progetto che mi piacerebbe realizzare è un festival filosofico. Sono eventi sempre molto partecipati, più di quanto si pensi, e mi piacerebbe portare a Ciserano un’iniziativa simile di ampio respiro.
- La pandemia ha dimostrato che il digitale può avere risvolti interessanti. Il digitale può trovare nelle biblioteche un luogo ideale?
[Gabriele Giudici]
La metterei più su un piano pratico e “in presenza”, legato alla frequentazione dei giovani della biblioteca. Mi piacerebbe mettere a disposizione dei ragazzi dei computer con suite di programmi di grafica o specialistici, per dare loro modo di incontrarsi e avere a disposizioni mezzi e spazi per potersi esercitare. L’online e il digitale hanno avuto un ruolo fondamentale nell’ultimo anno e continueranno ad averlo, ma forse è arrivato il momento di ritrovarsi fisicamente.
- Cosa si aspetta come Amministratore dalla Summer School?
[Gabriele Giudici]
Qualche idea innovativa a cui non ho pensato, ma soprattutto “tempo”. Tempo dedicato esclusivamente alla cultura e alle biblioteche. Credo che in molti Comuni di biblioteche e cultura si parli quasi sempre di sfuggita, al termine delle riunioni di Giunta e quasi sempre di fretta. Ci sono sempre cose “più importanti” di cui discutere. Dalla Summer School mi aspetto un tempo dedicato al mondo delle biblioteche, che spesso viene messo in secondo piano, un momento serio di riflessione e di condivisione.
Intervista a cura di Laura Barazzetti, Bibliotecaria, Biblioteca di Levate (BG)