La voce degli amministratori: Capriate san Gervasio
Presso il fiume Adda c’è una località che unisce alla bellezza dei luoghi, anche la piacevolezza per i suoi abitanti e l’attrattività turistica data dall’archeologia industriale: si tratta di frammenti di storia operaia che convergono nel contemporaneo dello slow tourism. All’assessore di un comune cui appartiene questa realtà rimane l’impegno di darne la visibilità e la dignità che questi luoghi si meritano. Piccoli e rilevanti. Parliamo di Crespi d’Adda, il villaggio operaio nato nel 1876 e durato fino al 1929. Ancora oggi vi abitano i discendenti di quell’esperimento comunitario. Il villaggio appartiene a Capriate san Gervasio, in provincia di Bergamo, al confine con il milanese. Donatella Pirola è l’attuale assessora alla Promozione Culturale e Turistica del Territorio, Rapporto con le Associazioni.
Essere assessore in un comune che ha ottenuto il riconoscimento Unesco, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, significa molto. Crespi è diventato un sito patrimonio dell’umanità. Un iter che ha richiesto tempo.
[Pirola] Il percorso di nomination è durato circa due anni. Una volta le attività destinate al riconoscimento di un luogo erano meno complesse e articolate di quanto non lo siano oggi.
Che cosa comporta oggi per un piccolo comune come Capriate San Gervasio la gestione di un sito così attrattivo 12 mesi all’anno? L’investimento comunale in che cosa consiste?
[Pirola] Comporta un impegno molto importante e il Comune di Capriate San Gervasio non ha mai avuto un ufficio dedicato. Abbiamo la fortuna di poter contare su personale flessibile che collabora con me in maniera esemplare e sull’associazionismo locale che opera con passione alla valorizzazione del luogo.
Si punta allora su personale sempre più preparato. Esiste una rosa di volontari, oppure vi avvalete di esternalizzazioni qualificate?
[Pirola] E’ attiva, da parte del Comune di Capriate San Gervasio, una convenzione con l’Associazione Crespi d’Adda che svolge egregiamente l’attività di promozione e valorizzazione del sito UNESCO di Crespi d’Adda.
La sezione delle pubblicazioni sul tema da parte dell’amministrazione ha avuto un incremento e una valorizzazione.
[Pirola] Assolutamente sì. Grazie alla convenzione in atto, le pubblicazioni dedicate al luogo sono state ampliate. Stiamo lavorando a una pubblicazione importante destinata alla valorizzazione dell’archivio fotografico storico del villaggio operaio che sarà lanciata a settembre.
Avete in previsione una digitalizzazione delle fonti storiche o alternative per la diffusione delle vostre fonti? Sarà proprio uno dei temi della nostra Summer School Amministratori.
[Pirola] Un’importante azione in questo senso è stata realizzata nel 2018 con la digitalizzazione delle lastre in vetro, circa mille, e dalla loro catalogazione, oltre ad un imponente lavoro di schedatura del materiale cartaceo. Si tratta dell’avvio di un percorso che ambiamo possa diventare sempre più significativo e importante.
Qual è la difficoltà maggiore per gestire il turismo a Crespi? Avete in previsione forme di mobilità leggera o green ways?
[Pirola] Uno dei problemi che intendiamo affrontare nel prossimo futuro è quello della raggiungibilità di Crespi d’Adda a cui manca un servizio di trasporto integrato con Bergamo e con Milano che consenta un incremento dei flussi turistici e culturali.
Un lavoro che richiede perseveranza. Quali sono le maggiori soddisfazioni ottenute nel suo mandato?
[Pirola] Vedere l’apprezzamento da parte del pubblico dei visitatori e l’incremento dei loro numeri. È la migliore soddisfazione possibile.
Non ci rimane che pensare ad un collegamento fra Crespi d’Adda, slow tourism e biblioteca comunale. Un nesso c’è?
[Pirola] Crespi d’Adda è certamente una meta turistica “slow”. Auspico che diventi un luogo sempre più culturale. Dal 2017 viene organizzato a Crespi un Festival di Letteratura che possa essere sempre più conosciuto e frequentato. Inoltre, presso l’Archivio Storico di Crespi d’Adda, la cui inaugurazione avverrà nel mese di settembre 2021, è stato collocato il materiale documentario sino ad ora conservato presso la biblioteca comunale “Villa Carminati”. Lo scopo è quello di creare un unico punto di riferimento per studiosi e ricercatori.
Dalla vita operaia alla sperimentazione dei villaggi, dalla raccolta delle testimonianze al turismo consapevole: le strade della cultura attraversano i decenni e trasformano le vocazioni dei luoghi. Ad oggi in Italia ci sono 57 siti iscritti nella lista del patrimonio mondiale e 14 elementi sono nella lista del patrimonio immateriale dell’umanità. Vi segnaliamo un repertorio curato dal Ministero della cultura con video RAI, fra cui Crespi d’Adda:
https://www.youtube.com/playlist?list=PLNCxrYPsIjy_YG4ee3Vp8b5u8gw92MMM1
Agenda 2030 obiettivi #8.9 #12b
[VV]