Ogni settimana vi presentiamo un’intervista condotta dalle bibliotecarie dei Comuni aderenti al progetto. Saranno presentate località a volte poco conosciute, ma comunque meritevoli di attenzione e ricche di iniziative. Oggi è la volta di Mozzo, un comune confinante con la città capoluogo di Bergamo, che trovate su sito istituzionale www.comune.mozzo.bg.it
Floriana intervista l’assessore alla cultura Gianluigi Ubiali.
- Ci può presentare il suo Comune e la biblioteca di Mozzo?
[Gianluigi Ubiali] La Biblioteca di Mozzo, inaugurata nel 2000 e recentemente oggetto di adeguamenti che ne hanno migliorato ulteriormente la sua fruibilità, è posizionata nel centro del paese. Insieme ai due plessi scolastici, al Municipio, all’Auditorium comunale e al Centro Sociale, tutti nel raggio di 200 metri, la biblioteca costituisce il principale luogo d’aggregazione riconosciuto dalla cittadinanza. È su tre livelli con diverse aree dedicate alla lettura, allo studio, ai compiti per ragazzi oltre ad un’area ludica per i più piccoli e una postazione per il baby-pit-stop. L’intera struttura è cablata con la connessione wi-fi con fibra e sono presenti postazioni dotate di pc per la navigazione. Adiacente alla biblioteca, ma collegata, è presente una sala civica utilizzata principalmente per corsi e conferenze oltre che per attività laboratoriali indirizzate ai più piccoli e per le lezioni della Terza Università.
- Che cosa l’ha portata a decidere di candidarsi dentro il mondo della Cultura?
[Gianluigi Ubiali]
In realtà non vi è mai stata una vera e propria candidatura preventiva da parte mia verso questo specifico assessorato. La nomina ad assessore è stata piuttosto il frutto di una condivisione con il Sindaco e con gli altri consiglieri eletti di quello che poteva essere, per esperienza personale pregressa, l’ambito a me più affine. Avendo riservato particolari attenzione e impegno al mondo della scuola, in cui mi stavo già impegnando come genitore, ed essendo che istruzione e cultura, oltre che le politiche giovanili, presentavano numerosi punti di contatto nello sviluppo delle nostre idee programmatiche… ho accettato volentieri di ricoprire anche il ruolo di assessore alla Cultura.
- In un contesto di medio/piccolo paese come potrebbe essere definito Mozzo con i suoi 7400 abitanti circa, cosa si intende con cultura?
[Gianluigi Ubiali]
In un paese delle dimensioni di Mozzo fare Cultura vuol dire stimolare e coordinare iniziative che, coniugando varietà ma soprattutto qualità dell’offerta, favoriscano una continua crescita culturale. Un risultato che va perseguito proponendo a giovani, adulti ed anziani non solo eventi culturali di elevata qualità ma anche occasioni di svago, di divertimento e di socializzazione. A tal fine è fondamentale sostenere i gruppi culturali e le associazioni presenti sul territorio favorendo la collaborazione con chi produce Cultura, perché sono altresì convinto che la Cultura accresce la qualità della vita, amplia le esperienze di socialità e favorisce l’esercizio e l’utilizzo del senso critico.
- Il ruolo delle biblioteche oggi e in futuro. Cosa si immagina possa diventare una biblioteca?
[Gianluigi Ubiali]
La Biblioteca immagino debba diventare sempre più un centro di promozione culturale nel senso ampio del termine, essere sempre più inclusiva, prima di tutto a livello sociale, oltre che essere il principale luogo capace di sviluppare forme di aggregazione e rispetto delle diversità di pensiero. La Biblioteca più che un luogo chiuso vorrei fosse percepita come uno spazio “aperto”, una piazza di attraversamento del sapere e degli interessi della comunità, in un’ottica intergenerazionale ma attenta in particolare alle generazioni più giovani.
- La ripartenza dopo la pandemia. Quello culturale è stato uno dei settori più colpiti da questo anno di pandemia. La cultura può ripartire dalle biblioteche?
[Gianluigi Ubiali]
La Cultura deve assolutamente ripartire dalle biblioteche. E la riapertura delle biblioteche pubbliche deve rappresentare un’occasione per potenziare gli investimenti nelle spese di funzionamento essenziali, sui servizi culturali tradizionali e digitali oltre che sulle modalità di fruizione degli eventi culturali promossi. Ma il post pandemia deve anche essere un’occasione per ripensare gli spazi, i luoghi, i tempi e i modi di accesso ai diversi patrimoni di cui ogni biblioteca dispone.
- Il digitale, in tutte le sue forme e varianti, può trovare nelle biblioteche un luogo ideale e diventare un richiamo per le fasce d’età più giovani, che, forse, sono quelle che più mancano nelle biblioteche?
[Gianluigi Ubiali]
Può aiutare sicuramente anche se già da alcuni anni la cosiddetta offerta digitale si sta facendo largo nel mondo delle biblioteche. Del resto, potenziare il digitale è sicuramente lo strumento più accattivante e più vicino alle giovani generazioni e attualmente è con ogni probabilità il modo più diretto per tenerli “agganciati” a questo affascinante luogo di aggregazione.
- Ha a disposizione un fondo illimitato per tutto il settore culturale. 3 idee.
[Gianluigi Ubiali]
Progetti che mettano al centro delle azioni di crescita culturale i giovani e il mondo della scuola. Formazione del personale. Potenziamento del patrimonio librario sia cartaceo che digitale.
- La sua biblioteca ideale con 3 aggettivi.
[Gianluigi Ubiali]
Bella, stimolante, inclusiva.
- Perché partecipare alla Summer School? Cosa si aspetta un Amministratore da questa esperienza?
[Gianluigi Ubiali]
Partecipare alla Summer School vuol dire credere nel confronto di idee, vuol dire cercare, dentro le esperienze e i progetti raccontati e attuati in altre realtà, quella spinta necessaria per un costante miglioramento del servizio che ogni singolo amministratore, con i suoi collaboratori, è tenuto a garantire ai propri cittadini.
A cura di Floriana Minacapilli, Bibliotecaria, Biblioteca Comunale di Brusaporto